INTRODUZIONE ALLA LETTERA DI PAOLO AI CRISTIANI DELLA GALAZIA
Caratteristiche principali
Scrivendo a queste comunità di
una regione dell'Asia Minore, l'apostolo si impegna a difendere con forza la
purezza del vangelo e a fare in modo che per nessun motivo il messaggio di
Gesù possa venire deformato. Tipico di questa lettera è il tono
ardente e a volte polemico.E'conferma anche il fatto che, all'inizio, dopo
l'indirizzo e i saluti, mancano le tradizionali frasi di ringraziamento a Dio e
di lode ai lettori. Paolo interviene, e con decisione, per confutare false idee
(1, 7-9) che dopo la sua predicazione - avvenuta molto probabilmente verso
l'anno 50 - si sono diffuse. Per questo motivo parla molto anche di sé,
della sua missione, dei suoi rapporti con gli apostoli di Gerusalemme
(1,11-2,10). Ripresenta poi i temi più centrali del vangelo cristiano,
l'assoluta superiorità della fede sull'antica legge e sulle opere
(2,15-4,29). Argomenti che si trovano sviluppati con maggiore ampiezza e con
più serenità nella lettera ai Romani. Infine, Paolo descrive la
condizione dei credenti come situazione di profonda libertà (4-5) e
quindi esorta i cristiani della Galazia a vivere secondo lo stile dello Spirito,
che non è quello dell'egoismo o quello della legge
giudaica.
Primi lettori
Si tratta di credenti che in un primo
tempo hanno accolto con favore la predicazione cristiana di Paolo (5,7), ma poi
hanno dato ascolto anche ad altri predicatori e a un messaggio diverso. Le
«nuove» idee diffuse tra loro, a cui si riferisce la lettera, sono di
tipo ebraico; di conseguenza, abbracciando le, essi non fanno altro che
ricondurre la loro fede nei limiti angusti della legge giudaica. E così
si lasciano scioccamente affascinare (3,1-4) da vecchi discorsi, senza
comprendere il significato profondo delle Scritture. Dopo aver conosciuto e
ricevuto la libertà del vangelo, stanno ritornando a condizioni di
schiavitù, attribuendo importanza a vecchi obblighi che non contano nulla
(5,6; 6,15).
Autore
Anche
questa lettera è da attribuire sicuramente e direttamente a Paolo. Il
testo mette in risalto più volte le vicende della sua vita: da quando
perseguita la Chiesa, a quando entra in polemica con Pietro ad Antiochia. Gli
accenni insistenti a forti opposizioni che l'apostolo incontra, trovano piena
conferma negli Atti.
La data almeno
approssimativa della lettera è certa: siamo verso l'anno 56 d.C.
Schema
- Introduzione 1,1-5
- Un unico vangelo
1,6-10
- Il passato di Paolo
1,11-2,14
- La fede, le opere, la legge
2,15-3,29
- La libertà e lo Spirito
4,1-5,26
- Raccomandazioni finali e saluti
6,1-18
LETTERA AI GALATI
CAPITOLO 1
SALUTO
1-3 Io, l'apostolo Paolo, scrivo alle chiese della Galazia. Ai miei saluti unisco quelli
di tutti i fratelli che sono con me: Dio nostro Padre e Gesù Cristo, il
Signore, vi diano grazia e pace. Io non sono apostolo perché lo vogliono
gli uomini, e nemmeno per autorità di uomo. Questo incarico mi è
stato dato da Gesù Cristo e da Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti.
4 Gesù Cristo è colui che ha
sacrificato se stesso per liberarci dai nostri peccati e per strapparci da
questo mondo malvagio, perché così ha voluto Dio, nostro Padre.
5 A Dio sia la gloria per sempre.
Amen.
VI E' UN SOLO VANGELO
6 Mi meraviglio di voi! Dio vi ha
chiamati a ricevere la sua grazia donatavi per mezzo di Cristo, e voi gli
voltate così presto le spalle per ascoltare un altro messaggio di
salvezza
7 In realtà, un altro non
c'è. Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono
cambiare il vangelo di Cristo.
8 Ma sia
maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi
ho annunziata: anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo.
9 Sì! L'ho detto e lo ripeto: chiunque vi
annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto.
10 Ricerco forse l'approvazione degli uomini o
quella di Dio? Cerco forse la popolarità? Se cercassi di piacere agli
uomini non sarei servitore di Cristo.
PAOLO HA RICEVUTO IL VANGELO DA CRISTO
11 Vi faccio notare, fratelli,
che il messaggio di salvezza da me annunziato non viene dagli uomini.
12 Nessun uomo me l'ha trasmesso o insegnato! E'
Gesù Cristo che me l'ha rivelato.
13
Avete certamente udito come mi comportavo un tempo, quando ancora ero nella
religione ebraica: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e facevo di tutto
per distruggerla. Io vivevo la religione ebraica, con un impegno superiore a
quello di molti connazionali della mia età. Ero addirittura fanatico
quando si trattava di osservare le tradizioni dei nostri padri.
15-16 Ma Dio decise di rivelarmi suo Figlio,
perché lo facessi conoscere fra i pagani. Nella sua bontà,
già prima della mia nascita, mi aveva destinato a questo incarico e poi
mi chiamò. Allora non chiesi consiglio a nessuno.
17 Non mi recai nemmeno a Gerusalemme da coloro
che erano stati apostoli prima di me, ma andai subito in Arabia. Poi tornai
direttamente a Damasco.
18 Solo tre anni dopo
andai a Gerusalemme per conoscere Pietro
19 e non
vidi nessuno degli altri apostoli, a eccezione di Giacomo, il fratello del
Signore.
20 Non dico il falso e Dio sa che
quello che vi scrivo è vero.
21 In
seguito andai nelle regioni della Siria e della Cilicia.
22 Le chiese della Giudea non mi conoscevano
personalmente.
23 Esse avevano soltanto sentito
dire: «Quel tale, che una volta ci perseguitava, ora diffonde la nostra
fede, mentre prima voleva distruggerla».
24
Così, per causa mia, rendevano gloria a
Dio.
CAPITOLO 2
GLI ALTRI APOSTOLI ACCOLGONO PAOLO
1-2 Quattordici anni
più tardi, dopo una rivelazione del Signore, ritornai a Gerusalemme. Vi
andai insieme con Bàrnaba portando con me anche Tito. Là esposi
privatamente alle persone più autorevoli della comunità la parola
del Signore che annunzio ai pagani. Non volevo che risultasse inutile il lavoro
che avevo compiuto e che stavo facendo.
3
Ebbene, neppure Tito che era con me, benché non fosse Ebreo, fu obbligato
a sottomettersi al rito della circoncisione.
4
Alcuni intrusi, falsi fratelli, avrebbero voluto farlo circoncidere. Costoro si
erano infiltrati tra noi per insidiare la libertà che ci viene da Cristo
e per ricondurci sotto la schiavitù della legge di Mosè.
5 Ma non ci siamo piegati di fronte a questa
gente e non abbiamo ceduto neppure per un istante: dovevamo mantenere salda per
voi la verità della parola di Cristo.
6
Del resto, le persone considerate più autorevoli nella comunità,
non mi imposero nulla. Per me non ha alcuna importanza chi erano in passato,
perché Dio sceglie chi vuole. Lo ripeto: quelli che hanno
autorità
7 riconobbero che Dio aveva
affidato a me l'incarico di annunziare la parola di Cristo tra i non Ebrei,
così come aveva affidato a Pietro di annunziarla tra gli Ebrei.
8 Perché Dio che ha fatto di Pietro
l'apostolo degli Ebrei, ha fatto di me l'apostolo dei pagani.
9 Giacomo, Pietro e Giovanni, che sono
considerati le persone più autorevoli, riconobbero che Dio mi aveva
affidato questo incarico particolare, e trovandosi d'accordo con noi, strinsero
fraternamente la mano a me e a Bàrnaba. Fu così deciso che noi
saremmo andati fra i pagani ed essi tra gli Ebrei.
10 Ci raccomandarono soltanto di ricordarci dei
poveri della chiesa di Gerusalemme. E questo ho sempre cercato di
farlo.
PAOLO RIMPROVERA PIETRO IN ANTIOCHIA
11 Ma quando Pietro venne ad
Antiòchia, io mi opposi a lui apertamente perché aveva torto.
12 Prima infatti egli aveva l'abitudine di
sedersi a tavola con i credenti di origine pagana; ma quando giunsero alcuni che
stavano dalla parte di Giacomo, egli cominciò a evitare quelli che non
erano Ebrei e si tenne in disparte per paura dei sostenitori della
circoncisione.
13 Anche gli altri fratelli di
origine ebraica si comportarono come Pietro in questo modo equivoco. Persino
Bàrnaba fu trascinato dalla loro ipocrisia.
14 Ma quando mi accorsi che essi non agivano
secondo la parola del Signore, dissi a Pietro, in presenza di tutti: «Se tu
che sei Ebreo di origine ti comporti come uno che non lo è, vivendo come
chi non è sottoposto alla legge ebraica, perché poi costringi gli
altri a vivere come gli Ebrei?».
TUTTI SONO SALVATI PER FEDE
15 Noi siamo Ebrei di
nascita. Non proveniamo dagli altri popoli che non conoscono la legge di
Mosè.
16 Eppure noi sappiamo che Dio
salva l'uomo non perché questi osserva le pratiche della legge di
Mosè ma perché crede in Gesù Cristo. E noi abbiamo creduto
in Gesù Cristo, per essere salvati da Dio per mezzo della fede in Cristo,
e non per mezzo delle opere comandate dalla legge. Nessuno infatti sarà
salvato perché osserva la legge.
17 Ora,
se noi che cerchiamo di essere salvati da Dio per mezzo di Gesù Cristo,
cadiamo in peccato, significa forse che Cristo ci spinge a peccare? No di certo!
18 Significa soltanto che io mi dimostro
peccatore perché do ancora valore a una legge scaduta.
19 In realtà per me non c'è vita
nella pratica della legge. Essa non mi riguarda più: ora vivo per Dio.
Sono stato crocifisso con Cristo.
20 Non son
più io che vivo: è Cristo che vive in me. La vita che ora vivo in
questo mondo la vivo per la fede nel Figlio di Dio che mi ha amato e volle
morire per me.
21 Io non rendo inutile la grazia
di Dio. Ma se fosse vero che siamo salvati perché osserviamo le norme
della legge, allora Cristo sarebbe morto per
niente.
CAPITOLO
3
LA FEDE E LE OPERE
1 O stolti Galati, chi vi ha incantati? Eppure
Cristo e la sua morte in croce vi sono stati annunziati con la massima
chiarezza!
2 Una cosa vorrei sapere da voi: Dio
vi ha forse dato il suo Spirito perché avete ubbidito alla legge, o non
piuttosto perché avete ascoltato la parola della fede?
3 Siete proprio così sciocchi? Avete
incominciato a vivere con lo Spirito di Dio e ora volete andare avanti con
sforzi umani?
4 Avete dunque fatto invano tante
esperienze? E' impossibile!
5 Dio vi dà
lo Spirito e opera miracoli in mezzo a voi, perché avete ubbidito alla
legge o perché avete ascoltato il messaggio della fede?
6 Come dice la Bibbia: Abramo ebbe fiducia in
Dio e per questo Dio lo considerò giusto.
DIO E ABRAMO
7 Sappiate dunque che i veri
discendenti di Abramo sono quelli che hanno fede.
8 E' previsto nella Bibbia che Dio avrebbe
salvato anche i non Ebrei che hanno fede. Infatti Dio ha fatto questa promessa
ad Abramo: Per mezzo tuo benedirò tutti i popoli.
9 Abramo credette a Dio e fu benedetto, e
così tutti quelli che credono sono benedetti con lui.
10 Invece quanti mettono la loro fiducia nella
pratica della legge sono sotto la maledizione. Perché la Bibbia dice:
Maledetto chiunque non osserva e non mette in pratica ogni precetto contenuto
nel libro della legge.
11 E' chiaro dunque che
Dio non salva nessuno per mezzo della legge. Lo dice anche la Bibbia: Colui che
crede è giusto davanti a Dio, egli avrà la vita.
12 Ma la legge non ha nulla a che fare con la
fede. La Bibbia dice: Chi mette in pratica i precetti della legge avrà la
vita per mezzo di essa.
13 Quindi noi eravamo
sotto la maledizione della legge. Cristo ce ne ha liberati quando sulla croce ha
preso su di sé questa maledizione. Infatti la Bibbia dice: Chiunque
è appeso a un legno è maledetto.
14 Così, per mezzo di Gesù Cristo,
la benedizione che Dio aveva promesso ad Abramo raggiunge anche i pagani; e
tutti noi che abbiamo fede in Cristo riceviamo lo Spirito
promesso.
LA LEGGE E LA PROMESSA
15 Fratelli, scelgo un paragone preso
dalla vita di ogni giorno. Quando un testamento è fatto in modo
giuridicamente valido, nessuno dice che non vale e nessuno lo cambia.
16 Ora Dio ha fatto le sue promesse ad Abramo e
alla sua discendenza. La Bibbia non dice: «e alle sue discendenze»,
come se si trattasse di molti; dice invece: e alla sua discendenza, indicando
così una sola persona, che è Cristo.
17 Orbene, Dio ha fatto una promessa ad Abramo
che è come un testamento che non può essere abolito dalla legge
apparsa quattrocentotrent'anni dopo.
18 Se
infatti l'eredità che Dio ha promesso si ottiene in base a questa legge,
non si ottiene più in base alla promessa. E' invece con la promessa che
Dio ha manifestato la sua bontà ad
Abramo.
DIGNITÀ SUBORDINATA DELLA LEGGE
19 A che serve dunque la legge? Fu aggiunta
in seguito per mettere in evidenza il peccato fino a che non fosse venuto il
discendente che era stato promesso. La legge poi è stata data per mezzo
degli angeli, i quali si servirono di un intermediario.
20 Ma quando vi è una sola persona che
agisce, non c'è più bisogno di un intermediario, e Dio agisce da
solo.
SCOPO DELLA LEGGE
21 La legge è dunque contraria alle
promesse di Dio? No! Se fosse stata data una legge capace di dare la vera vita
agli uomini, allora la salvezza dipenderebbe dalla legge.
22 Ma la Bibbia ha dichiarato che tutti sono
prigionieri del peccato perché il dono promesso da Dio fosse dato a tutti
i credenti in Gesù Cristo, proprio per la loro fede.
23 Prima che giungesse il tempo della fede in
Cristo eravamo prigionieri della legge, in attesa che questa fede fosse
rivelata.
24 Così la legge fu per noi
come uno che ci sorvegliava fino alla venuta di Cristo, per poi essere salvati
per mezzo della fede.
25 Ora che la fede
è venuta, non siamo più sotto la sorveglianza della legge.
26 Voi tutti siete figli di Dio per mezzo di
Gesù Cristo, perché credete in
lui
27 Con il battesimo infatti siete stati uniti
a Cristo, e siete stati rivestiti di lui come di un abito nuovo.
28 Non ha più alcuna importanza l'essere
Ebreo o pagano, schiavo o libero, uomo o donna, perché uniti a
Gesù Cristo siete diventati un sol uomo.
29 E se appartenete a Cristo, siete discendenti
di Abramo: ricevete l'eredità che Dio ha
promesso.
CAPITOLO
4
LA DIGNITÀ DEI FIGLI MAGGIORENNI
1 Mi spiego meglio. Se un orfano minorenne ha
ricevuto un'eredità, in teoria è padrone di tutto, ma in pratica
la sua condizione è come quella di uno schiavo.
2 Fino al tempo stabilito nel testamento di suo
padre l'orfano deve dipendere da tutori e amministratori.
3 Così anche noi: prima eravamo come
fanciulli sotto il dominio degli spiriti che governavano il mondo.
4 Ma Dio, quando fu giunto il tempo stabilito
mandò suo Figlio. Egli nacque da una donna e fu sottoposto alla
legge
5 per liberare quelli che erano sotto la
legge e farci diventare figli di Dio.
6 E
siccome siete suoi figli, Dio ha inviato nei vostri cuori lo Spirito di suo
Figlio che esclama: «Abbà!», ossia «Padre!».
7 Non siete dunque più schiavi, ma figli.
E se siete figli siete anche eredi. Così vuole
Dio.
E' ASSURDO VOLER TORNARE IN SCHIAVITU'
8 Quando non conoscevate Dio eravate
schiavi di dèi che in realtà sono soltanto degli idoli.
9 Ma ora avete conosciuto Dio; anzi è Dio
che vi conosce. Perché dunque volete ritornare a sottomettervi a forze
che non possono salvarvi? Volete essere di nuovo i loro schiavi?
10 Voi osservate scrupolosamente giorni
speciali, mesi, stagioni, anni!
11 Sono molto
preoccupato per voi! Temo di essermi affaticato invano per voi!
12 Vi prego, fratelli: diventate come me,
perché anch'io sono diventato come voi. Non mi avete fatto alcun torto.
13 Vi ricordate la prima volta, quando vi
annunziai la parola di Cristo? Ero malato.
14 La
mia malattia fu per voi una vera prova. Ma non mi avete disprezzato né
cacciato via. Anzi! Mi accoglieste come un angelo di Dio, come Gesù
Cristo stesso!
15 Dov'è ora la vostra
gioia? Posso dire che allora, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli
occhi per darmeli.
16 Ora invece sono diventato
vostro nemico perché vi ho detto la verità?
17 Quegli altri invece sono pieni di premure per
voi, ma le loro intenzioni non sono buone. Vogliono staccarvi da me
perché vi interessiate di loro.
18 E'
giusto interessarsi di ciò che è bene, ma dovete farlo sempre, non
soltanto quando io sono tra voi.
19 Figli miei,
per voi io soffro di nuovo i dolori del parto, finché non sarà
chiaro che Cristo è in mezzo a voi.
20 In
questo momento vorrei essere tra voi e potervi parlare con un tono di voce
diverso. Non so più che fare per voi!.
L'ALLEGORIA DI AGAR E SARA
21 Se volete vivere sottoposti
alla legge, ditemi allora: perché non date ascolto a quel che la legge
stessa afferma?
22 La Bibbia dice che Abramo
ebbe due figli: uno nato da Agar -una schiava - e l'altro da Sara, sua moglie,
che era libera.
23 Il figlio che egli ebbe dalla
schiava fu il frutto del volere umano; il figlio che ebbe dalla donna libera fu
invece il frutto della promessa di Dio.
24
Questi avvenimenti hanno un significato più profondo. Le due madri
rappresentano due alleanze: Agar rappresenta l'antica alleanza, quella del monte
Sinai, che genera solo schiavi
25 (il monte Sinai
è in Arabia, ma corrisponde all'attuale Gerusalemme che è schiava
della legge con tutti i suoi figli);
26 Sara
invece, che è libera, rappresenta la Gerusalemme celeste, ed è lei
la nostra madre.
27 Di lei dice la
Bibbia:
Rallegrati, o sterile che non hai
partorito!
Grida di gioia tu che non hai mai
provato
le doglie del
parto!
Perché i figli
dell'abbandonata
saranno
numerosi,
più numerosi dei figli di
colei
che ha avuto
marito.
28 E voi, fratelli, siete diventati figli
di Dio, grazie ad una promessa, come Isacco.
29
Ma come allora il figlio nato per una decisione umana perseguitò il
figlio nato per intervento di Dio, così avviene anche ora.
30 Lo dice la Bibbia: Manda via la schiava e suo
figlio, perché il figlio della schiava non deve spartire l'eredità
con il figlio della libera.
31 E così,
fratelli, noi non siamo figli della schiava ma della
libera.
CAPITOLO
5
1 Cristo ci ha liberati per farci vivere
effettivamente nella libertà. State dunque saldi in questa libertà
e non ritornate ad essere
schiavi.
PERSEVERARE NELLA LIBERTA'
2 Ascoltatemi bene. Ve lo dico io,
Paolo: se vi fate circoncidere, Cristo non vi servirà a nulla.
3 Ancora una volta io vi dichiaro solennemente:
chi si sottopone al rito della circoncisione è impegnato a fare tutto
quello che la legge comanda.
4 Quelli, tra voi,
che pensano di salvarsi perché ubbidiscono alla legge, sono separati da
Cristo, sono privati della grazia;
5 noi invece
siamo guidati dallo Spirito di Dio, e per mezzo della fede viviamo nella
continua attesa di ricevere la salvezza sperata.
6 Quando siamo uniti a Cristo Gesù, non
conta nulla essere circoncisi o non esserlo. Conta solo la fede che agisce per
mezzo dell'amore.
7 Eravate partiti bene; chi vi
ha fatto inciampare sulla via della verità?
8 Quel che vi hanno detto per farvi cambiare
idea, non viene certo da Dio che vi chiama.
9 Ma
badate bene: un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta.
10 Ma per quanto vi riguarda il Signore mi
dà fiducia: non prenderete un'altra strada. Chi porta confusione in mezzo
a voi sarà punito, chiunque egli sia.
11
Quanto a me, fratelli, se dicessi che la circoncisione è ancora
necessaria, gli Ebrei non mi perseguiterebbero più, ma in questo caso la
croce di Cristo non sarebbe più per loro motivo di scandalo.
12 Quelli che provocano questi disordini in
mezzo a voi vadano pure a farsi
castrare.
LIBERTA', SERVIZIO, AMORE
13 Fratelli, Dio vi ha chiamati alla
libertà! Ma non servitevi della libertà per i vostri comodi. Anzi,
lasciatevi guidare dall'amore di Dio e fatevi servi gli uni degli altri.
14 Perché chi ubbidisce a quest'unico
comandamento: Ama il prossimo tuo come te stesso, mette in pratica tutta la
legge.
15 Se invece vi comportate come bestie
feroci, mordendovi e divorandovi tra voi, fate attenzione: finirete per
distruggervi gli uni gli altri.
LA GUIDA DELLO SPIRITO SI CONTRAPPONE AL NOSTRO EGOISMO
16 Ascoltatemi: lasciatevi guidare dallo Spirito e così non seguirete i
desideri del vostro egoismo.
17 L'egoismo ha
desideri contrari a quelli dello Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari a
quelli dell'egoismo. Queste due forze sono in contrasto tra loro, e così
voi non potete fare quel che volete.
18 Se lo
Spirito di Dio vi guida, non siete più schiavi della legge.
19 Tutti possiamo vedere quali sono i risultati
dell'egoismo umano: immoralità, corruzione e vizio,
20 idolatria, magia, odio, litigi, gelosie, ire,
intrighi, divisioni,
21 invidie, ubriachezze,
orge e altre cose di questo genere. Io ve l'ho già detto prima e ve lo
dico di nuovo: quelli che si comportano in questo modo non avranno posto nel
regno di Dio.
22 Lo Spirito invece produce:
amore, gioia, pace, comprensione, cordialità, bontà,
fedeltà,
23 mansuetudine, dominio di
sé. La legge, certo, non condanna quelli che si comportano così.
24 E quelli che appartengono a Gesù
Cristo hanno fatto morire con lui, inchiodato alla croce, il loro egoismo con le
passioni e i desideri che esso produce.
25
Perciò, se è lo Spirito che ci dà la vita, lasciamoci
guidare dallo Spirito.
26 Non dobbiamo quindi
più essere gonfi di orgoglio e provocarci a vicenda invidiandoci gli uni
gli altri.
CAPITOLO
6
PORTARE I PESI GLI UNI DEGLI ALTRI
1 Fratelli, se scoprite qualcuno di voi che sta
commettendo un errore, ebbene, voi che avete lo Spirito di Dio, cercate di
riportarlo sulla via del bene. Ma fatelo con dolcezza, vegliando su di voi,
perché anche voi potete essere messi alla prova.
2 Aiutatevi a portare i pesi gli uni degli
altri, e così ubbidirete alla legge di Cristo.
3 Se qualcuno pensa di essere importante, mentre
invece non è nulla, inganna se stesso.
4
Ciascuno, piuttosto, rifletta sul suo modo di vivere e così, se
potrà essere contento di sé, lo sarà senza confrontarsi con
gli altri.
5 Perché ciascuno
porterà le conseguenze di quel che fa.
6
Chi viene istruito nella parola del Signore condivida i suoi beni con colui che
l'istruisce.
7 Non fatevi illusioni: con Dio non
si scherza! Ognuno di noi raccoglie quel che ha seminato.
8 Chi vive nell'egoismo, raccoglie morte. Chi
vive nello Spirito di Dio, raccoglie vita eterna.
9 Non stanchiamoci di fare il bene
perché, a suo tempo, avremo un buon raccolto.
10 Così dunque, finché ne abbiamo
l'occasione, facciamo del bene a tutti, ma soprattutto ai nostri fratelli nella
fede.
ESORTAZIONI FINALI E SALUTI
11 Guardate come vi ho scritto grande di
mia mano.
12 Quelli che insistono per farvi
circoncidere desiderano fare bella figura di fronte agli uomini, soltanto per
evitare le persecuzioni che si devono subire a causa della croce di Cristo.
13 Neppure i sostenitori del rito della
circoncisione osservano la legge. Vogliono però che voi vi facciate
circoncidere per poi vantarsene.
14 Io invece
voglio vantarmi soltanto di questo: della croce del nostro Signore Gesù
Cristo: poiché egli è morto in croce, il mondo è morto per
me e io sono morto per il mondo.
15
Perciò non conta nulla essere circoncisi o non esserlo. Essere una nuova
creatura è ciò che importa.
16 Dio
doni pace e misericordia a quelli che seguono questa norma, a loro e a tutto il
vero popolo di Dio.
17 D'ora innanzi nessuno
aumenti le mie difficoltà, perché appartengo a Gesù e le
cicatrici che porto nel mio corpo ne sono la prova.
18 Il Signor Gesù Cristo vi dia la sua
grazia, fratelli. Amen.